Mi chiamo Valeria Martini e ho imparato a scrivere. Scrivo con la mano sinistra, in inchiostro nero, dentro quaderni dalla copertina rigida e nera. Scrivere, disegnare, dipingere e cantare sono le mie passioni da quando ero bambina. Ricordo che volevo scrivere anche quando non ero ancora in grado di farlo. L’inglese, inoltre, è stato il mio amore sin da adolescente, quando mio padre mi esortò perentoriamente in questo modo: “studia inglese!”! Così era e ancora è.
Mia madre, invece, si avvicinò dolcemente e mi disse “Dovresti cantare”, visto che stavo mostrando una certa disposizione al canto. Da ragazza e fino ad oggi ho lavorato per diversi progetti musicali, principalmente come voce solista e talvolta come autrice e compositrice. Sto conducendo, al momento, un concerto-narrazione dedicato alle immagini femminili. Sono una psicologa e un’art counsellor. Ho anche conseguito una laurea in Musica Elettronica.
Birrosa Parsley è arrivata come un dono alla mia penna, è fluita liberamente, piena di ironia e incanto. Con il rispetto verso l’importanza di alcuni temi che si trovano nel libro, costituisce un punto di ingresso a un mondo delicato, divertente, profondo e leggiadro allo stesso tempo. BP è un personaggio da scoprire un capitolo dopo l’altro e libro per libro. Ho scritto in una condizione come di “innamoramento”, e sono certa che i lettori sentiranno questa energia nei miei scritti.
La vita mi ha fatto il dono di vivere in una bellissima isola nel mezzo del Mar Mediterraneo, la Sardegna.
E, naturalmente, mi ha dato anche quella strana condizione di essere isolata. Qui siamo baciati dal sole e schiaffeggiati dal Maestrale. Ho un alter ego per la mia vita legata al disegno e alla pittura e si chiama Gale.
Scrivere qualcosa su di me è davvero estenuante e non mi piace e fin qui ho fatto una certa fatica. Sono fermamente convinta che chi leggerà bene troverà nei miei libri, sparsi qua e là, pezzi di ciò che sono, di gran lunga più esaurienti dei miei difficili tentativi di descrivermi.